giovedì 5 marzo 2009

routine

la vita della massaia è davvero dura.
E non mi dite che non è un lavoro!
certo, i soldi non sono miei ma che centra.
Ogni giorno un problema. E l'elettricità, e l'acqua, e le pulizie, la lavatrice, cosa cucinare pranzo, la spesa, gli sconti...controllare le date di scadenza.
tra l'altro qui la data non è di scadenza ma di produzione ed è tanto difficile trovala(la mimetizzano con colori cupi, la nascondono dietro le infomazioni nutrizionali, tra il numero verde e il marchio di fabbrica), quanto inutile. Chi si fida di una data di produzione cinese?
Quando credi di poter stare tranquilla ecco che invece c'è una nuova cosa da fare, una responsabilità da prendersi, una dimenticanza che pesa.
Sì, lo ammetto, a volte rimpiango la casa con la mamma. E' forse vergognoso dirlo? Può darsi. Dovrei in effetti soltanto tirare avanti, come un cavallo da soma, sotto il peso dei giorni, come fanno tutti. Tutti, diamine.
In classe mia ci sono persone che vanno in giro per il mondo da quando hanno 18 anni, un mio amico svedese mi ha detto che da loro li sbattono fuori di casa dopo il diploma e durante l'università studiano e lavorano contemporaneamente. Tutti, diamine.
E anche in Israele.
Solo nella Repubblica slovacca, a quanto pare, ci si gira i pollici.
Ma per fortuna, oltre a queste storie di vita VERA, senza balia che ti accompagna fino alla soglia della vecchiaia (viva l'italia), ne ho anche sentite altre. Da prendere a schiaffi chi apriva bocca per raccontarle.
E devo dire che non è una questione di nazionalità: gli imbecilli provengono da tutte le parti del mondo.
A quanti ho domandato: ma tu perchè sei qui? che intendi fare poi?
e mi sono sentita rispondere: boh, mi piaceva il cinese, ma non so che fare poi. Tanto pagano i miei.ahahah.

(no, stronzo,non fa ridere.)
Sarà che io mi sento incolpa di essere una mantenuta...ma è anche vero che ho 22 anni. E comunque, anche se sono mantenuta non vado certo in giro a dire che tanto chissenefrega, quel ce verrà verrà..come se la vita fosse eterna e i genitori un bancomat.
I peggiori sono stati uno slovacco che è stato capace di dire una cosa tipo:
- si io sono qui da due anni, mi mantengono i miei. poi non so...vorrei andare da qualche altra parte, girare un pò il mondo..-
- ah, e come mai?
- per studiare..
- studiare cosa
- non lo so!
(avrà avuto 26 anni, circa)
- ma lavorare no, eh?
- no, sono giovane per quello...
per non parlare di un americano che ha detto:
- no io sto qua alla BLCU un altro anno, poi vado alla Qinghua..
- ah, bravo, università prestigiosa.. e come mai?
- boh, perchè è migliore.
- beh certo...ma cosa studieresti?
- boh.
Non ho parole. Vado a fare la lavatrice.

1 commento:

goooooood girl ha detto...

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