venerdì 16 gennaio 2009

Estremo oriente

Oggi il sole era enorme a piazza Tiananmen.
Francesca, Francesco ed io camminavamo e saltellavamo per evitare che i piedi si congelassero.
chi si ferma è perduto
dietro di noi quel sole rosso, davvero troppo grande, che si dilatava nell'aria grigia e gelida del tramonto.
dietro di noi Ian e la ragazza
ancora più dietro 4 ragazzi portoghesi, incappucciati e imbacuccati.
Noi, gli italiani, non la smettevamo di urlare, saltare, ammirare i tetti puntuti, lo spazio immenso, il sole rosso. Stretti sotto braccio.

Sarà che quando le cose finiscono tutto sembra tragico, anche quando non lo è
ma oggi insieme al sole
si scioglieva anche un pezzo di cuore

sabato 10 gennaio 2009

Grande Muraglia Tre - il ritorno della pietanza maledetta-

Eravamo rimasti con i nostri eroi saliti al volo sul bus diretto alle Tombe Ming.

Prima, però, bisognava andare a mangiare (erano già le 11!), per cui prossima tappa: un posto dove mangiare.

Dopo una decina di minuti di ininterrotto monologo da parte della guida, arriviamo in un parcheggio. Insieme a noi altri tre o quattro bus e un bel pò di gente.

Ma che posto è?
Marco non fa nemmeno in tempo a dire "ho letto che a volte capita che ti portano in posti in cui ti costringono a vedere mille stronzate, per farti comprare cose inutili", che scopriamo che eravamo capitati proprio in quel tipo di tour.

Eccoci dunque in fila in un negozio di giade.
con tanto di cinesi accaniti in acquisti folli, fidanzate con gli occhi brillanti, manco fossero capitate in paradiso, che indicavano qualunque tipo di oggetto in giada, fidanzati sull'orlo del suicidio, gruppi di vecchietti concentratissimi, con colli allungati, per vedere meglio all'interno delle vetrine.
Noi quattro invece giravamo incurositi e perplessi tra i vari banconi, attratti soprattutto per le forme di animali strambi.

Ma per mangiare come funziona?

usciamo dal budello infernale e ci arrampichiamo per le scale, passando per corridoi ornati di culi e zampe di cervo, portafortuna raccapriccianti.
Infine accediamo ad una sala grandissima, con almeno una trentina di tavoli apparecchiati, ognuno con almeno 10 persone masticanti e urlanti e una serie di cameriere annoiate che portavano in giro carrelli molto simili a quelli dell'ospedale.

Questo

è

il pranzo?

Ci dicono di accomodarci, ci piazzano in un tavolo a caso, con altri sei cinesi sconosciuti e ci buttano sul tavolo piatti che dovevano risalire all'epoca Qing.
Se non ricordo male:

- qualche erba con carne tipo prociutto ma gommoso

- qualche alga

- cipolle

- zuppa con qualcosa tipo pasta

- un pesce

- riso e baozi

(il baozi è il loro panino, cotto al vapore)

non ricordo altro.
Ovviamente essendoci un solo pesce tutti puntavano al pesce, ma era davvero arduo arrivarvici.
Prima di tutto non bisogna dimenticare l'inconveniente delle bacchette, che rendono qualsiasi pasto una sfida contro il cibo. E poi, di per sè, il pesce non è facile da gestire.
In questo sono stata fortunata perchè Marco ha lottato per me e sono riuscita a mangiare due bei pezzetti di pesce saporito. Lui invece s'è beccato le spine.
Alla fine del pasto ovviamente i polacchi erano felici e sorridenti, noi avevamo ancora fame quindi ci siamo presi un baozi da portarci dietro.
Poi ci fu la pausa gabinetto. Ma questa ve la evito. Non ho mai visto un bagno del genere, tra l'altro senza porte.
Si sale sul pulman diretti alle Tombe Ming.

No?

No.

certo che no!

ci toccava ancora

il negozio di prodotti tradizionali di Pechino, con tanto di anatre alla pechinese in buste di alluminio, caramelle varie e alcool.

E i cinesi tutti belli e soddisfatti che compravano e compravano 5 ma no che dico 6 anatre da cucinare a casa.

Devo dire che qui anche Marco è caduto in tentazione, si era quasi fatto convincere a comprare caramelle e dolci, ma sono riuscita a farlo tornare sulla retta via.

E' poi stata la volta dell'ospedale di medicina tradizionale cinese. A quel punto eravamo stanchi sul serio e non abbiamo seguito il nostro stupido gruppo (e anche i polacchi stavolta!) nell'aula dove si doveva assistere ad una spiegazione dei vantaggi della medicina cinese e, ovviamente, dell'acquisto di tonnellate di erbe.

Siamo rimasti fuori, in un aiuola, stanchi e senza nemmeno la forza di lamentarci.
Ad un tratto due ragazzi, spuntati da chissà dove, ci spiegano la loro triste storia.
Loro volevano solo andare alla Grande Muraglia e si erano ritrovati coinvolti nel tour infernale.

Proprio come noi! Ma loro sembrano ancora più disperati. Forse avevano pagato un sacco di soldi.



Quando il gruppo è uscito dall'ospedale, siamo finalmente ripartiti.
Tombe Ming, du palle.

...

....devo alzarmi da questo letto.

giovedì 8 gennaio 2009

放松 relax

Per rilassarmi e distrarmi un pò ecco a voi l'elenco di cibi che mangerò in italia
(non sono in ordine temporale, e nemmeno di importanza: a caso)

1 pasta al forno
2 parmigiana di melenzane o di zucchine (che può essere sia di vera che di zia maria...)
3 finocchi in besciamella (...che possono essere solo di vera!!!!!)
4 il cappello del prete (ma come si chiama quella cosa che cucina nonna pia?)
5 melenzane a funghetto
6 zucchine alla scapece
7 peperoni bruciati di mia madre
8 carne in tutte le salse
9 pesce in tutte le salse
10 carote e finocchi alla maurizio caschera
11 pollo e patate alla maurizio caschera
12 dolce di zia maria
13 pasta al salmone

se mi viene in mente altro...aggiungo.

martedì 6 gennaio 2009

e ora sono pronta a tornare a casa.

Esami conclusi,
iniziano i preparativi per il ritorno. Manca ancora un pò, ma la testa è già in Italia.
Primi controlli su internet, a vedere date degli esami, primi controlli del materiale.
La casa per il prossimo semestre dovrebbe esserci, anche se al momento non è ancora stato firmato nulla.
Devo solo comprare qualche borsa dove ficcare tutto quello che lascerò qui, a casa di Paola, ad attendere il mio ritorno. E poi?
E poi niente. Godermi questi ultimi giorni, questa casetta che non rivedrò più, e Marika, Francesca, Francesco.
Oggi cè stata una specie di recita (e la chiamano esame)...ieri pomeriggio con un compagno di classe ci eravamo esercitati bene. Mi sono divertita, ho riso un sacco e tutti sono stati contenti.
Poi c'è stata la torta della prof, le varie foto (non mie...la mia macchina fotografica è rotta)
insomma, mi mancheranno un sacco gli strani soggetti di classe.
E' finita ragazzi!
Alla prossima.


(d'ora in poi...cazzeggio)

lunedì 5 gennaio 2009

piccolo evento notturno

oramai chi mi conosce sa che ho problemi con il cibo cinese.
Il mio corpo lo rifiuta, per principio.
Ieri sera ci siamo fatte un paio di patate bollite, un'erba strana che pare essere bieta
e una fetta di pane in cassetta.
Che tristezza.
Ma perchè non provare il cibo da asporto?
Perchè non ordinare telefonicamente un bel risotto sano, una bella carne?
optiamo per la carne.
"carne alla piastra"
che potrà mai essere di così terrificante?
maidiremai, siamo in Cina.
ed ecco che ci arriva, un'ora dopo, verso le dieci e mezzo, un paio di scatole.
Le apriamo
In una c'era solo riso bianco, puro e semplice,
nell'altra c'erano:
un uovo fritto
una fetta microba di bacon adagiatavi sopra
un mucchietto di pasta con del qualcosa che sembrava formaggio ma che è impossibile fosse il formaggio. E inoltre, ovviamente, una busta di plastica.
Ad aprirla l'olezzo di zenzero e cipolla ha invaso la stanza-
ed eccola, una montagna di cipolla intervallata da pisellini, mais e, finalmente, carne.
Buon'appetito!

(stasera patata bollita ed erbetta)

sabato 3 gennaio 2009

Impressioni da primo dell'anno

Il primo gennaio 2009 ho aperto gli occhi dopo sei ore e mezzo di sonno. Erano le 13, e il letto in cui mi sono svegliata non era il mio.
La stanza era illuminata da una bella luce, la mia cortese ospite dormiva ancora, nel suo letto.
Alle otto del mattino dello stesso giorno io e lei ce ne eravamo venute nella sua stanza per metterci finalmente a letto, lei nel suo, io in quello della sua compagna di stanza coreana, fortunatamente tornata in Corea.
Al risveglio mi sono giusto infilata i pantaloni e sono uscita, intenzionata a fare una bella passeggiata dormitorio-casa.
La giornata era limpida, come non si vedeva da un pò, e il gelo della notte prima non era che un ricordo.
Mi sono sentita bene.
Da lontano poi ho anche riconosciuto un compagno di classe che anche lui si ritirava da chissà dove, appena sveglio. Quattro chiacchiere e poi ho ricominciato a camminare.