domenica 8 marzo 2009

Al bar

C'erano un greco, un finlandese, un'israeliana e una napoletana al tavolo di un bar.
Era un bar carino, decisamente, all'occidentale.
In quel bar si servivano caffè di ogni tipo e dolci dall'aspetto particolarmente invitante, il che non è una cosa frequente in quel di Pechino.
Il bar si trovava praticamente all'incrocio più famoso del distretto di Haidian, il distretto universitario, ovvero Wudaokou. Stesso nome della fermata della metro.
A wudaokou c'è di tutto, bar, pub, librerie, negozi di vestiti alternativi, karaoke, e in uno di questi posti fatti su misura per gli stranieri, c'erano anche 4 compagni di classe, ritrovatisi per motivi di studio.
Lo studio divenne presto un mero pretesto per discutere ciascuno del proprio paese e, come sempre, cercare di smetire certi luoghi comuni.
Il greco e l'irsaeliana ridevano dicendo di essere entrambi della stessa famiglia, medio-orientali, soprattutto la ragazzo sottolineava che israele nonostante la pretesa di essere europa farebbe meglio a chiudere la bocca ed essere fiera di essere medio-orientale
il finlandese, biondo con gli ochi azzurri, invece non cercava affatto di smentire i luoghi comuni sulla perfezione del paesi nordici, al contrario continuava a fornire esempi di correttezza, rigore, legalità.
E poi io. Ebbene sì, la napoletana ero io.
Circa dieci anni in meno degli altri, con un inglese povero povero.
E mi sono accorta che io, del mio paese, non ho nulla di bello da dire. I miei compagni di classe ormai sono abituati al sarcasmo con cui rispondo alle domande della professoressa sul mio paese (quella donna è fissata, ogni lezione deve chiedere ad ognuno "e nel vostro paese?")
insomma, loro ridono, pensano che io esageri. Ma purtroppo non esagero.
E poi ridono perchè si chiedono come sia possibile, Berlusconi. Ahah, la barzelletta d'europa.
Posso solo scuotere la testa e ripetere che l'Italia è un paese di idioti, ma almeno si mangia bene.

4 commenti:

Unknown ha detto...

beh, tutto sommato per esempio nel tuo paese c'è un istituto universitario che ti ha messo in condizioni di essere in Cina senza fare da comparsa... In effetti, noi amiamo così tanto parlare dei nostri difetti e dei nostri problemi, che il resto ci sfugge.

Volso ha detto...

Ah! Italy! Gnammy in my tummy!

martina ha detto...

nel mio paese c'è un istituto universitario che mi ha messo in condizioni di arrivare qui senza sapere una parola di cinese. Per di più a Napoli non esistono borse di studio per Pechino, ci sono solo due ooportunità: ministero, a roma, o a bruxelles. Ma ti dico, lasciamo perdere. Sono a dosposizione in tutto una ventina di borse. In quasi tutti gli altri paesi in cui si studia cinese le opportunità sono se non dieci, di sicuro 5 volte di più.
se io sono qui devo ringraziare voi, e il fatto che, almeno, siamo in europa e l'euro vale di più.
per quanto riguarda la mia laurea, al momento me ne faccio poco e nulla.

Unknown ha detto...

tutto vero ma... a cose fatte ti diro' come la penso realmente