venerdì 31 luglio 2009

gente assurda

Mi si chiede se mi manca la Cina. No, non mi manca. Ancora.

Qui è estate, il cielo è aperto, la sera l'aria è fresca e invitante. Gli odori, specialmente nei posti un pò
fuorimano
sono attraenti, interessanti, naturali.
Gli ultimi giorni l'aria di Pechino era satura, inquinata. Come sempre, sia chiaro.
solo che ero stata nello Hunan con mio padre, in mezzo alla foresta, e poi sul fiume, e non ci sarei proprio voluta tornare nella grande metropoli.
Quando ci sono tornata mi sono accorta che sì, certo, mi ero affezionata. Un anno di avventure, emozioni(!!!), vai e vieni, problemi, crescita. E aggiungeteci pure un'altra sfilza di sostantivi pertinenti, a me non va.
Un anno, ok. Un anno del tipo che alla fine, quando arrivi in Italia, dopo aver versato le due lacrimucce alla vista del vesuvio (e ok, questo vale solo per me, credo), ti chiedi: cosa è successo?
mi sembra di essere stata catapultata qui e alle domande postemi, non so rispondere.
So solo che gli ultimi giorni Pechino era ricoperta di grigio e non c'era nessuno. o quasi.
Manuela ed io non sapevamo bene che farcene di quel pugno di ore, da organizzare e impacchettare nella maniera più ordinata possibile. alla fine non ce ne siamo fatte nulla.
Il campus era vuoto, la mensa praticamente deserta.
Il dormitorio si era riempito di americani, nessun italiano ad invadere il solito bar. I camerieri tristi, privi di italiani caciaroni, già speravano nel settembre salvifico, che avrebbe riportato il gruppo di italiani, un gruppo tutto nuovo, fiducioso e titubante.
Non eravamo le uniche reduci, c'era anche Daniel, il cantante-bassista-autore del famoso gruppo Happy go Shop. Il nostro gruppo, in realtà. nemmeno poi così famoso.
Daniel che da ragazzo timido in sovrappeso, dopo un anno era diventato un ragazzo timido, in sovrappeso e ottimista. Siamo andati, l'ultima sera, a mangiare al giapponese all u can eat e dopo aver mangiato come porci siamo andati a farci un mohito.
dopo un paio di mohito(s), una freccetta rotta (meno male che non c'erano telecamere..), due partite a biliardino (meno male che quella pallina non mi ha preso,ci avrei rimesso un occhio), è iniziato lo spettacolo di baristi acrobati. fuoco, scintille, salti mortali di bottiglie piene d'alcol.
finale poco folkloristico ma assai impressionante.