lunedì 23 marzo 2009

Aggiornamenti

Ultimamente le cose non mi sono andate molto bene.
Mi sentivo decisamente uno straccio, internamente.
Ma per fortuna il tempo passa, e ce n'è voluto relativamente poco, per tornare ad un buon livello di lucidità e, perchè no, felicità.

Al momento però mi trovo a ragionare (tossendo e starnutendo)su tutta una serie di cose, inerenti al percorso di studio, ma anche no.
Per quant riguarda il cinese, non mi sento per nulla soddisfatta. Il mio livello di cinese orale lo trovo essere pari a quello di quando sono partita a Gennaio. Il che significa che potevo stare anche sei mesi, e la cosa non mi consola per nulla.
Forse però è solo un effetto dovuto alla mia asfissiante autocritica, la mia mancanza dioggettività per quanto riguarda i risultati di studio. Forse, semplicemente, i progressi sono più lenti.
Passare dalla totale ignoranza a un buon livello di comunicazione di base è certo un salto enorme, piuttosto appariscente, anche per chi lo vive sulla propria pelle.
Il consolidamento e l'approfondimento della conoscenza, sono invece elementi più difficili da individuare.
E comunque una lingua, e specialmente la lingua cinese, è fatta di mille sfaccettature.
Il corso che sto frequentando da un mese rappresentava una sfida piuttosto grossa.
Ho passato il primo semestre con la coda di paglia riguardo il basso livello del corso a cui ero (sì, ho studiato tre anni, no non so nulla), non studiando per nulla e dedicandomi solo a incontri con tre, quattro cinesi a settimana. Incontri sulle prime per nulla proficui.
E infine ho conosciuto Sofia, la luce (folle) sul mio difficile e ombroso cammino.
E ok, ho superato l'esame di fine corso studiando poco e niente, ma poi? Ho deciso di provare l'esame per il "salto"(saltare un semestre e passare direttamente al corso successivo), un esame che mi aspettavo fosse una formalità ma che invece ha impegnato tutte le mie risorse mentali e fisiche, costringendomi ad un prematuro sonno dalle otto di sera alle otto del mattino del giorno successivo. L'ho passato. Buona cosa, certo.
Ma ora?
Ora eccoti ad un corso in cui TUTTI sono più bravi di te.
Eppure, a pensarci bene, era così anche all'inizio del corso del primo semestre, le cose si son aggiustate solo in itere.
Giorno per giorno ho poi scoperto che non proprio tutti sono più bravi di me e in un mesetto credo di aver recuperato buona parte delle lacune..
nonostante tutto non mi basta, ovviamente. Non mi basta mai. E non so come fare, in realtà, a fare più di quello che già faccio.
Forse dovrei studiare di più..ma studiare cosa? Il cinese è una lingua, non la si può imparare sul libri. E allora fuori, per strada, a parlare! Ma a parlare di che? del tempo?
è un cane che si morde la coda, e io ce ne passo di tempo a mordere la mia.
è diventata tutta spelacchiata.

Si aggiunge poi che non c'è più Marika. Cosa non da poco.
Stare con Marika mi faceva bene allo studio: vederla studiare, impegnarsi, uscire ad incontrarsi con le cinesi, spronava anche me ad evitare pigrizie superflue
Mi faceva bene all'umore: c'era, a casa. Ogni volta che sono stata male, negli ultimi mesi, lei c'era ad ascoltare pianti, sfoghi, e tutto il resto. Certo, abbiamo avuto anche noi i nostri problemi...non è sempre stato così, ma dopo due mesi e passa di alti e bassi, la situazione si era stabilizzata su un piano affettivo profondo.
Adesso quando sto male e mi sento sola devo prendere la bici, arrivare fin laggiù, al dormitorio, dove devo mettermi a parlare in inglese. E poi siamo tanti, si finisce che certo, mi distraggo, sto meglio, ma perdo anche tanto, troppo tempo. E si creano rapporti dispersivi.
Mi faceva bene alla vita: Marika era il metro per misurare la pigrizia e la nullafacenza. lei metteva i vestiti a lavare a mano, io pure. lei li appendeva tutti ordinati, io mi ci impegnavo, per non fare brutta figura. lei cucinava, io lavavo i piatti. lei puliva, io mi dileguavo.
adesso, che sono sola, devo essere sul serio il metro di me stessa. Marika è stata un pò una via di mezzo tra una mamma e un'amica, adesso invece ci sono davvero, solo io.
Soltanto me a cui badare, soltanto io a decidere per tutto.
Lavare pulire spendere scegliere studiare uscire piangere.

Ed è appena cominciata.

4 commenti:

Unknown ha detto...

CIAO

Unknown ha detto...

Cara nipote(!!!) vedo con piacere che hai ripreso a scrivere. sentivola mancanza del tuo cellardoor che in verità è una delle prime cose che leggo quando vado su internet. mi chiedevo come mai non stessi scrivendo più quando ho trovato il tuo nuovo artiColo.mi è piaciuto e ti ripeto che tu hai il dono della scrittura e dovresti farne buon uso. aspetto con ansia tue nuove e ti prego di non abbatterti, le difficoltà temprano e poi tra poco tua madre sarà con te(?) a tirarti su. un bacio grande da una delle tue fan più fedeli
STEFANIA

martina ha detto...

Cara zia,
sono stata piacevolmente stupita dai tuoi commenti.
Ti ringrazio dello sprono, adesso sto molto meglio. Capita di sentirsi un pò sperduti, e sai bene che questa è in assoluto la mia prima esperienza di "vita lontano". Chissà..se matteo scrivesse anche lui,forse avrebbe detto le stesse cose. Non ci credo che per lui sia stato facile come sembra.
e ti ringrazio per i complimenti, continuerò a scrivere...per tutti i miei fanz(ovvero i membri della mia famiglia!) ahah. baci

Unknown ha detto...

Pensa che poteva essere peggio. Potevi essere in Cina, sposata con un uomo che ti sparge mutande e calzini sporchi per tutta la casa.
Firmato: un fanz