venerdì 21 novembre 2008

me VS i cinesi (atto III)

I Cinesi non la faranno franca, mai.
E questo è il punto di partenza per ogni discussione.
Il punto di arrivo, probabilmente, è l'esatto opposto.
Fattostè che nonostante i plurimi e reiterati tentativi di imbrogliare la sottoscritta, essi non l'hanno sempre avuta vinta.
Ma parliamo delle volte che, invece, l'hanno avuta vinta, che sono di gran lunga le più divertenti.

Come per esempio quella splendida mattina nebbiosa a Luoyang...
Dopo lunghi minuti d'incertezza mi ero finalmente decisa a comprare due bei biglietti del bus, tratta Luoyang-Xian perchè la cosa sembrava conveniente. Tempo previsto 4h, due ore in meno del treno, partenza prevista: 9.30 ,stessa ora del treno. Tra l'altro avevo parlato con le mie amiche che mi avevano garantito che il bus magar sì è un pò più costoso ma è comunque comodo e più veloce.
Suvvia! vada per il bus!
sul biglietto era addirittura scritto "partenza: 9.00". Ci rechiamo dunque in netto anticipo alla postazione dei bus, che più che un parcheggio mi ricorda tanto una bisca clandestina o un cub per soli uomini.
Facce losche ovunque, uomini che fumano in silenzio le loro sigarette puzzolenti, in gruppetti di cinque sei.. Ogni tanto scatarrano.
- mi scusi, per Xian?
il tipo mi guarda con sorriso di scherno (sarà solo il primo dei sorrisi di scherno)
- si è qui, è qui-
saliamo sul bus. passano i minuti, le mezzore, e di partenza neanche l'ombra. Il bus si affolla di uomini, donne e un bambino che, tipo scimmia, si appende ad ogni sedia, ad ogni appiglio possibile, e urla contro il nonno (che tra l'altro ride)insulti e parole incomprensibili.
La gente si ammassa anche sotto al bus, il gruppo di uominichefumano si infoltisce. Tutti in silenzio, ad osservare un punto lontano, immersi in chissà quale pensiero, faccenda importantissima. Si, ma che aspettiamo? Dov'è l'autista? PErchè non si parte?
In maniera molto costumata mi accingo a chiedere a quello che pareva essere l'autista a che ora è in programma di partire, ma il tizio seduto al volante sorride e lo va a chiedere di sotto, a uno del gruppo di uominichefumano. Tutti rispondono all'unisono che fra mezzora si parte. Ma sono già le dieci.
Mi arrabbio, povera occidentale, perchè sul biglietto c'è scritto le 9, perchè la partenza è stata rimandata alle 10? Nessuno mi risponde, ridono. Uno prende il mio biglietto e mi fa "è sbagliato"
come sbagliato?
vado alla biglietteria, dalla biglietteria mi mandano da una tipa in divisa che a sua volta mi accompagna da un altro in divisa che mi riporta dal gruppo di fumatori. Timidamente, col mio biglietto tra le dita, al gruppo di uominichefumano chiede "perchè non partite se la partenza era alle 9?" QUelli ridono, gli danno pacche sulle spalle, dicono mezze frasi a bassa voce e io capisco: non c'è nulla da fare.
Imbestialita risalgo sul bus e cerco di calmarmi. Non tanto il ritardo, che alla fine ci può sempre stare, ma la totale assenza di rispetto per il cliente (per non parlare del maschilismo, ma ok, lasciamo stare..)questo mi ha lasciata perplessa. Era chiaro che non ci trovavamo a BEijing.
Alla fine siamo partiti alle 11, ma solo dopo aver caricato due o tre passanti dalla strada, perchè a quanto pare così si fa qui in Cina.
Tutto ciò mi ha fatto sì imparare che non c'è da fidarsi degli orari dei bus,nè tantomento dei loro autisti, ma mi ha fatto anche toccare con mano quanto la Cina sia davvero un paese anarchico.
altro che comunismo, qui tutti fanno un pò come cazzo gli pare.

(a breve su questo stesso blog: il tour organizzato alla Grande Muraglia. Non perdetevi l'ennesima fregatura presa dalla sottoscritta)

1 commento:

Unknown ha detto...

e vai... aspetta che un cinese ti chieda un qualcosa in quel di Napoli... adda venì 'o mumento...